Come scegliere una piscina per giardini fuori terra e quali sono i consumi

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Il sole cocente della scorsa estate non ha lasciato scampo a nessuno, letteralmente. Il caldo dei mesi estivi di quest’anno è stato uno dei più pesanti mai percepiti in Italia, motivo per cui moltissime persone hanno continuato a cercare delle soluzioni che potessero, quanto meno, alleviare il problema.

Entrando nell’ottica di previdenza per l’estate futura, dunque, può essere giunto il momento più adatto per dare un’occhiata alle piscine per giardini fuori terra, ossia un’alternativa comoda e pratica per installare un impianto di questo genere senza per forza effettuare dei lavori in muratura. In questo breve articolo vedremo dunque quali sono i fattori principali che influenzano la scelta di una piscina per giardini fuori terra, con una breve analisi dei consumi e qualche consiglio pratico.

Piscine fuori terra: quale tipologia?

La scelta di una piscina di questo genere passa, ovviamente, per la selezione della tipologia. Sul mercato, infatti, sono presenti decine di varianti di piscine fuori terra, ognuna rispondente ad esigenze differenti e necessità d’uso particolari. Basta dunque osservare ogni singola versione per effettuare una prima comparazione tra prodotto e necessità.

Sul mercato è dunque possibile trovare:

  • Piscine Fast Set: si tratta delle più tradizionali piscine circolari. Sono anche le più semplici da installare poiché non dotate di una struttura metallica portante. La loro installazione passa infatti, semplicemente, per la stesa del fondo base e per il gonfiaggio dell’anello di bordo. Infine, basta riempire la piscina con l’acqua. Facile, veloce e comoda; 
  • Piscine a struttura: queste piscine fuori terra sono sicuramente più sicure e resistenti rispetto alle precedenti. Possono dotarsi sia di una struttura tubolare che di un esoscheletro in metallo, in grado di reggere l’installazione in maniera salda. Possono essere rettangolari, ovali o tonde;
  • Piscine Hydrium: si tratta di installazioni semi-permanenti, sempre in giardino, costituite da pareti laterali in acciaio zincato e PVC (quest’ultimo all’interno).

Orientandosi verso una tipologia precisa di piscina fuori terra, è dunque possibile cominciare a pensare alle regole standard che devono essere seguite per una scelta di questo tipo. Ci teniamo a ricordare infatti che, tutte le varie tipologie presentate nelle righe precedenti (così come tutte le altre versioni disponibili sul mercato) sono a loro volta catalogate e differenziate in base a determinati aspetti.

Piscina fuori terra: come scegliere?

Quali sono i fattori che possono influenzare l’acquisto finale? Secondo il parere degli acquirenti, sono principalmente 2 i fattori che possono fare la differenza tra una piscina e l’altra, e sono chiaramente relativi al soggetto che deve compiere l’acquisto.

In sostanza, infatti, per scegliere una piscina fuori terra bisogna considerare:

  • Lo spazio a disposizione: la prima cosa da analizzare in relazione alla scelta è proprio quello che è effettivamente lo spazio a disposizione da impiegare per l’installazione della stessa piscina. Bisogna dunque verificare di abbastanza spazio in giardino, tenendo conto di dover lasciare almeno 1,5 metri liberi tra la piscina e le mura di casa. Vanno anche evitate zone nei pressi di alberi e sfruttare una pavimentazione che sia sempre regolare ed in piano;
  • Le dimensioni: successivamente allo spazio a disposizione, si può cominciare a pensare alle dimensioni della piscina. Bisogna chiaramente bilanciare la scelta in base allo spazio a disposizione, al tipo di pavimento, al numero di persone che potrebbero utilizzarla contemporaneamente e alla quantità d’acqua che si intende raggiungere. Le piscine ovali e rettangolari sono spesso le più grandi, con ottimi fattori di ottimizzazione.

 

Quanto consuma una piscina fuori terra?

Completata la panoramica sul fattore “scelta” è giunto il momento di parlare di numeri. Tralasciando il discorso relativo ai costi di acquisto diretto della piscina (e in alcuni casi anche del montaggio) bisogna infatti tenere presente anche che una piscina fuori terra ha i propri costi di manutenzione generali, che si ripetono nel corso delle stagioni su base periodica.

Tenendo conto del fatto che, probabilmente, l’estate potrebbe allungarsi di almeno 1 mese nei prossimi anni, teniamo presenti almeno 4 mesi di attività continua, stagionali. Per 4 mesi all’anno, la piscina andrà mantenuta, attraverso un buon sistema di filtraggio, ricambio dell’acqua, corrente elettrica per il funzionamento delle componenti e così via.

Riassumiamo i costi principali:

  • Corrente elettrica: l’allaccio diretto all’energia elettrica sarà fondamentale per mantenere attivo il sistema di filtraggio dell’acqua. Una filtrazione attiva e costante, per 4 mesi consecutivi, può arrivare a costare anche una maggiorazione totale di 250€ in bolletta, anche se il totale potrebbe variare in base a potenza e dimensioni del sistema;
  • Acqua: il ricambio di acqua stagionale è fondamentale. Supponendo che, comunque, si sia riusciti a recuperare un po’ d’acqua dall’anno precedente, il costo può anche scendere sotto i 50€ per ricarica; 
  • Trattamenti chimici, shock e mantenimenti delle pellicole interne costano circa tra i 100 e i 150€; 
  • Eventuali accessori aggiuntivi possono pesare tra i 50 e i 100€.

Il costo stagionale del mantenimento di una piscina può dunque oscillare tra i 250€ (spesa minima) ed un massimo eccessivo di circa 400€. Questo articolo ci è stato gentilmente concesso da piscinepergiardini.it