Il settore dell’energia sarà rivoluzionato dalla blockchain: ecco come
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Lo scambio di monete virtuali è solo una delle tante possibilità che vengono messe a disposizione dalla tecnologia della catena a blocchi e del registro distribuito. Questa innovazione, infatti, consente anche di automatizzare diversi processi, così da assicurare evidenti vantaggi dal punto di vista del consumo – e quindi del risparmio – delle risorse energetiche. In un domani non tropo remoto, tutte le grandi imprese grazie alla blockchain avranno l’occasione di gestire l’infrastruttura in modo sempre più oculato, e lo stesso avverrà per il fabbisogno energetico.
Le possibilità concesse dalla tecnologia
Con la blockchain, insomma, molto cambierà. Si pensi al settore dell’energia: l’elettricità potrà essere comprata o venduta in modo del tutto automatico, in funzione delle esigenze di ciascuna abitazione o a seconda del costo. Sarà sufficiente scaricare sul proprio smartphone una semplice app, in modo che la blockchain si occupi di garantire il flusso di energia tra una casa e l’altra e di assicurare l’esecuzione delle transazioni. Tale scenario sta conoscendo una diffusione sempre maggiore. Una sperimentazione in tal senso è stata avviata da poco tempo in un quartiere di Londra chiamato Brixton, dove gli abitanti stanno mettendo alla prova le potenzialità e gli effetti della compravendita tra privati di energia solare.
Un sistema energetico a basso impatto ambientale
Il progetto di Brixton, che si fonda proprio sull’impiego della tecnologia blockchain, mette in evidenza come sia possibile, anche per le comunità urbane di piccole dimensioni, approfittare di un sistema energetico dal ridotto impatto ambientale e su scala locale, con modalità trasformative e innovative. Al progetto prende parte anche l’azienda energetica EDF, ma quello di Brixton non è che uno dei numerosi esperimenti che sono stati sviluppati e concepiti in diverse parti dal mondo. Un altro caso di studio degno di attenzione, per esempio, è quello di New York, e in particolare del quartiere di Brooklyn.
L’esempio della Grande Mela
All’ombra della Statua della Libertà, gli abitanti di President Street hanno dato vita a The Brooklyn Microgrid, una microrete elettrica che funziona grazie all’alimentazione a pannelli solari: prendono parte a questo progetto dieci case della zona, che hanno la possibilità di scambiarsi la corrente elettrica l’una con l’altra, non dovendo preoccuparsi di alcun ruolo di intermediazione svolto da società, private o pubbliche che siano. Per mezzo di aste automatiche, in sostanza, i residenti decidono in modo completamente indipendente a quale prezzo vendere o acquistare dai vicini di casa energia pulita, mediante una piattaforma creata ad hoc.
Le altre applicazioni della blockchain
In ambito energetico c’è un’altra applicazione della blockchain che merita di essere fatta conoscere: una startup che ha sede in Sudafrica e che si chiama Bankymoon ha deciso di testare l’adozione di contatori connessi alla rete che siano capaci di pagare le bollette da soli una volta che è stato appurato che l’importo è quello giusto. Grazie a questo servizio, i residenti non corrono più il rischio di avere a che fare con bollette più salate rispetto a quanto dovuto; al tempo stesso, anche i fornitori di energia traggono un vantaggio concreto, visto che possono essere certi di ricevere i pagamenti che spettano loro con sicurezza e in modo puntuale.
Quanto si risparmia
Viene spontaneo domandarsi, a questo punto, quanto si possa davvero risparmiare grazie all’impiego della blockchain nel settore energetico. Varie ricerche hanno messo in evidenza che i risparmi strutturali si possono aggirare tra il 30 e il 60%, e i risultati sono tanto più significativi quanto più tale tecnologia viene intrecciata con l’Internet of Things. In questo modo, infatti, è possibile raccogliere le informazioni che vengono trasmesse dai sensori che sono situati nei punti dell’infrastruttura energetica più delicati. Ciò si traduce da un lato nella possibilità di prevenire le eventuali perdite e dall’altro lato nella certezza di riuscire a trovare i problemi di erogazione.
I benefici
In altri termini, la blockchain può essere sfruttata per inviare in modo sicuro i dati, così come per reagire in modo istantaneo, cioè automatico, a varie situazioni. È chiaro che una funzionalità di questo tipo ha l’effetto di migliorare in misura notevole il livello di efficienza delle reti elettriche, fermo restando che le applicazioni potenziali vanno ben al di là di quel che può rappresentare l’industria energetica. Grazie a una tecnologia nata poco più di dieci anni fa, i consumi potranno essere ottimizzati in virtù di una gestione sicura e affidabile di un flusso di dati in aumento: i risultati saranno ancora migliori se si prevederà l’integrazione con il 5G o, come si è già accennato, con l’Internet of Things.
I progetti italiani
Nel nostro Paese Tim ha da poco avviato una partnership con Fujitsu Italia il cui obiettivo è quello di analizzare la blockchain e il 5G attraverso un approccio di co-creation, così da poter dare vita a soluzioni capaci di migliorare il livello di efficienza infrastrutturale di Tim.