Piano Nazionale Integrato per l'energia e il clima
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Il Pniec, Piano Nazionale Integrato per l'Energia e il Clima è un documento pubblicato a gennaio 2020 dal Ministero dello Sviluppo Economico che sancisce gli obiettivi italiani per il 2030 in materia di energie rinnovabili, efficienza energetica, riduzione delle emissioni di C02 e mobilità sostenibile. In oggi città bisognerà agire per la salvaguardia ambientale e la difesa del pianeta.
Piano nazionale integrato per l'energia e il clima, cos'è
Il 21 gennaio 2020 il Ministero dello Sviluppo Economico ha pubblicato il Piano Nazionale integrato per l'Energia e il Clima, predisposto con il Ministero dell'Ambiente e della tutela del territorio e de mare e il Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti. Il PNIEC, Piano Nazionale Integrato per l'Energia e il Clima, ha lo scopo di stabilire gli obiettivi nazionali fino al 2030 in termini di efficienza energetica, energie rinnovabili e riduzione delle emissioni di C02. Il testo annuncia anche gli obiettivi in materia di sicurezza energetica, mercato unico dell'energia e sviluppo della mobilità sostenibile, tracciando per ognuno tutte le misure necessarie per assicurarne il raggiungimento, come stabilito dalla politica energetica europea. Il documento di quasi 300 pagine presenta alcune modifiche rispetto alla bozza redatta a gennaio 2019, in quanto ha tenuto conto delle novità contenute nel Decreto Legge sul Clima ma anche degli investimenti per il Green New Deal, come previsti dalla Legge di Bilancio 2020.
Allarmanti sono i dati emessi sull'impatto ambientale dal WWF circa la stagione degli incendi appena vissuta dall'Australia, come citato da tusciatimes.eu
Pniec, quali gli obiettivi dell'Italia
Diversi sono gli obiettivi che l'Italia dichiara di voler ottenere con il piano Nazionale Integrato di Energia e Clima 2030, tra questi spiccano la promozione dell'efficienza energetica in tutti i settori, l'investimento nella ricerca e nello sviluppo, la velocizzazione del processo di decarbonizzazione, l'adozione di accorgimenti volti a ridurre gli impatti negativi della trasformazione energetica sul territorio e l'aumento dell'utilizzo delle fonti rinnovabili. Il testo definitivo che ha visto la luce nel 2020 è stato il risultato di un lungo percorso, iniziato nel 2018, e che ha visto un acceso e continuo confronto tra le istituzioni coinvolte, i cittadini e gli stakeholder. Il documento è stato inoltre oggetto di diverse critiche e contestazioni da parte degli ambientalisti, ma anche di indicazioni da parte della stesse UE affinché fornisse delle misure concrete per la decarbonizzazione nel settore trasporti e l'aumento delle rinnovabili nel settore riscaldamento e raffrescamento, per allinearsi agli obiettivi già dichiarati dalla politica energetica europea.
Piano nazionale integrato energia e clima, rinnovabili ed efficienza energetica
La prima novità del documento riguarda proprio il settore delle energie rinnovabili. Secondo quanto dichiarato, le fonti di energia pulita dovranno arrivare a soddisfare entro il 2030 il 30% dei consumi finali lordi totali. Rimane fissato al 55% la quota di rinnovabili nei consumi elettrici, mentre viene innalzata al 33,9% la quota FER nel settore termico (per riscaldamento e raffrescamento) e al 22% la quota nel settore trasporti. In particolare, in materia di trasporti, il Governo ha stabilito un aumento progressivo di immatricolazioni di auto elettriche con l'obiettivo di raggiungere quota 4 milioni di veicoli elettrici entro il 2030. Rimangono invece pressoché invariati gli obiettivi relativi all'efficienza energetica e alle emissioni di gas serra. Per quanto riguarda il tema dell'efficienza energetica, il PNIEC sottolinea come l'obiettivo sia la riduzione dei consumi al 2030 del 43% di energia primaria rispetto al 2007. In merito ai gas serra il documento conferma l'obiettivo della riduzione del 30% entro il 2030 per tutti i settori che non rientrano nell'ETS comunitario (Il Sistema Europeo di Scambio di Quote di Emissione) ovvero i trasporti (aviazione esclusa), residenziale, terziario, agricoltura e rifiuti.
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