Salvavita dell'impianto elettrico: perché scatta?
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Il salvavita, sinonimo del più tecnico “interruttore differenziale”, è un componente essenziale di un impianto elettrico che svolge due funzioni fondamentali all’interno di un impianto elettrico
- salvaguardare le persone che lo usano in caso di dispersioni elettriche
- proteggere l’impianto stesso da cortocircuiti e sovraccarichi
Nelle strutture più vecchie e con impianti elettrici datati è piuttosto frequente che il salvavita scatti e la luce e l’elettricità saltino. Oltre ad essere frequente è un contrattempo piuttosto fastidioso, soprattutto se siamo connessi ad Internet o stiamo lavorando al PC e perdiamo le informazioni che abbiamo appena elaborato. È ancora più fastidioso se questa interruzione crea un danno ad un apparato elettronico o ad un elettrodomestico.
Essendo un meccanismo di protezione, occorre ricordare di provarlo regolarmente per essere sicuri che funzioni correttamente. Come farlo? È molto semplice: occorre premere il pulsante pensato proprio per testarlo e contrassegnato da una lettera T: quando lo premiamo la corrente deve staccarsi immediatamente.
Il parere degli esperti
Il consiglio di esperti come quelli che si occupano di impianti elettrici Roma è quello di testarlo a cadenza mensile, o comunque ricordarsi di farlo ogni volta che ci si allontana da casa per lunghi periodi, ad esempio quando si va in ferie o per altre motivazioni che ci portano per molto tempo lontano da casa.
Ma, al di là dei test, perché accade che gli interruttori differenziali saltano?
Il primo motivo, solitamente quello più frequente, è riconducibili all’età del differenziale, più anni ha e più è facile che la sua struttura non risponde più alla perfezione.
Un secondo motivo è collegato strettamente al primo, ovvero parliamo sempre di deterioramento, ma questa volta dell’intero impianto elettrico; se l’impianto, cavi scatole di derivazione ecc.., ha molti anni di vita, è probabile che al suo interno ci sia qualche segno di usura che provoca continui sbalzi di tensione, provocando in modo costante anche l’interruzione di corrente nel differenziale finale.
Una breve considerazione per quanto riguarda gli impianti datati. In molte case degli anni 70 o 80 ancora si trovano impianti di vecchia concezione, ovvero non sfilabili e con i cavi murati direttamente a parete, questa tipologia di impianto andrebbe rinnovata perché la normale usura dei cavi potrebbe dar origine a piccole scintille di elettricità, e in molti casi, impianti così datati hanno dato origine a incendi incontrollati estremamente dolorosi.
5 motivi per cui scatta il salvavita
In ogni caso, potremmo riassumere brevemente i per cui un salvavita scatta con le cinque ragioni elencate di seguito:
- Malfunzionamento del salvavita anche a causa della sua età di installazione
- Malfunzionamento dell’impianto elettrico anche a causa della sua età di installazione
- Presenza di un sovraccarico
- Contatto tra due conduttori
- Un dispositivo collegato all’impianto elettrico non è isolato adeguatamente
Come comportarsi in questi casi?
La primissima cosa da fare, come abbiamo detto in precedenza è assicurarsi che non ci sia la presenza di scintille in nessuna parte dell’impianto o che non ci sia odore di fumo all’interno dell’abitazione. Una volta che abbiamo eliminato questo dubbio, possiamo provare a riarmare noi stessi il differenziale, prima però sarebbe bene togliere dalle prese la totalità degli elettrodomestici che abbiamo collegato e successivamente ricollegarli uno per uno, questo potrebbe aiutarci a capire dove è avvenuto il corto circuito. Se tutto questo non funziona allora è necessario contattare una ditta un elettricista a Roma esperto che ti aiuterà a risolvere al meglio ciascun problema.
È molto probabile che l’elettricista lo verificherà con un apposito strumento in sua dotazione. Se verifica che il differenziale non funziona correttamente lo cambierà con uno nuovo che presenti caratteristiche similari, o si preoccuperà di capire dove è avvenuto il guasto all’interno dell’impianto elettrico provvedendo a sostituire l’elemento danneggiato.