Come scegliere le luci led per la coltivazione della cannabis light

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Confrontati con altri sistemi di illuminazione, gli impianti a led offrono numerosi benefici per la coltivazione della cannabis light. Per approfondire il tema, ci siamo rivolti agli esperti di grow-shop-italia.com.
Perché il led è da preferire per la coltivazione?
Prima di tutto perché garantisce un livello di efficienza energetica più elevato di ciò che viene garantito dalle luci Hid: di conseguenza permettono di avere a che fare con bollette più basse, visti i minori consumi di elettricità. È vero che gli impianti led di fascia alta si caratterizzano per un costo abbastanza elevato, ma è altrettanto vero che in genere tale investimento viene ripagato, dal momento che le più alte spese iniziali si ammortizzano nel tempo grazie al risparmio. Con il led coltivazione e crescita della cannabis risultano operazioni convenienti, anche perché questa tecnologia è molto più affidabile e longeva rispetto a quella delle lampade Hid. Una luce a led di qualità non ha bisogno di interventi di manutenzione per anni, mentre gli impianti Hid devono essere sostituiti con una certa frequenza.
È vero che il led produce poco calore?
Di certo i led generano una quantità di calore inferiore di quella prodotta dalle luci Hid. Questo è un beneficio per la coltivazione della cannabis dato che non c’è la necessità di ricorrere a sistemi di raffreddamento ulteriori. In estate è un vantaggio di non poco conto, ma in generale ciò è vero in qualsiasi periodo dell’anno se si vive in una zona geografica caratterizzata da un clima caldo. Certo è che se, al contrario, si abita in una location fredda può esserci bisogno di ricorrere a un riscaldatore in inverno. Ad ogni modo anche gli eventuali costi relativi all’uso del riscaldatore si ammortizzano nel tempo.
Quali aspetti occorre tenere in considerazione se si usa il led?
Proprio perché la quantità di calore che viene generata è inferiore al solito, è possibile avvicinare le piante alla luce non correndo il rischio di causare effetti negativi. Le piante non sono in pericolo né sottoposte a stress; al contrario, un livello di intensità luminosa più elevato corrisponde a rese superiori. Per di più, con gli impianti di illuminazione a led il programma di irrigazione si riduce. Visto che viene generato poco calore, all’interno dei vasi l’umidità del terreno si mantiene per più tempo, il che vuol dire che si sarà costretti a irrigare meno spesso. Insomma, mentre con le lampade Hid le piante hanno molta sete, con il led questo pericolo non si corre: anzi, occorre prestare attenzione a non versare più acqua del dovuto.
Ci sono conseguenze anche dal punto di vista della concimazione?
Nel momento in cui le piante di cannabis vengono innaffiate, lo si fa usando un’infusione di fertilizzanti e acqua. Con il led, non solo c’è bisogno di una minore quantità di acqua, ma servono anche meno nutrienti. Di conseguenza c’è un vantaggio economico, perché si risparmia sull’acquisto di fertilizzanti. E non è tutto, perché con una concimazione più sporadica si riduce il pericolo di accumulo dei sali, con un minor rischio di carenze a livello nutrizionale.
Come ci si deve comportare con le plantule?
Le plantule risultano più sensibili delle piante adulte a un livello eccessivo di intensità della luce. Quindi, se è vero che le future piantine dopo che i semi sono germogliati necessitano di luminosità per poter crescere è altrettanto vero che è opportuno modulare la potenza delle luci a led. Ovviamente, nel caso in cui non sia possibile ridurre l’intensità luminosa, è sufficiente mettere gli impianti un po’ più in alto. Anche in questa eventualità è bene non esagerare perché se la luce è troppo in alto le piante diventano troppo affusolate e allampanate. Qualora il led metta a disposizione un interruttore che permette di attivare uno spettro per la fioritura o per la fase vegetativa, conviene impostarlo su quest’ultima.
Nel corso della fase vegetativa quali accorgimenti è necessario adottare?
In questo periodo, bisogna alternare 18 ore di luce e 6 di oscurità, anche se ci sono coltivatori che ricorrono a cicli di luce fino a 24 ore con l’intento di aumentare la crescita vegetativa. In ogni caso è indispensabile verificare che le piante crescano rigogliose e sane: se appaiono allampanate, vuol dire che hanno bisogno di una maggiore quantità di luce. La durata della crescita in fase vegetativa varia anche in base allo spazio che si ha a disposizione. Prima o poi sopraggiunge il momento in cui occorre passare le piante alla fioritura, per non correre il rischio che le loro dimensioni diventino eccessive. Ci sono varietà che nel corso delle settimane di fioritura iniziali possono diventare molto alte, fino a due o tre volte in più: un aspetto da ricordare per impostare il timer in maniera appropriata.