Dove sta andando il mercato italiano della telefonia?

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Il mercato italiano della telefonia in senso moderno nasce nel 1964 con l’unione di diverse compagnie telefoniche locali in un’ unica società nazionale pubblica chiamata SIP.

Dal 1964 SIP gestì il mercato italiano - prima del fisso e poi anche del mobile - in un sostanziale monopolio. Solo nel 1994 si ebbe una prima parziale liberalizzazione della telefonia con l’ingresso di Omnitel pronto Italia S. p. a., la quale grazie alla vittoria di una gara pubblica si aggiudicò la concessione del servizio radiomobile GSM ponendo fine al monopolio di SIP. Da quell’anno in poi gli operatori del servizio mobile in Italia diventarono due, Sip (che poi diventò Telecom Italia e oggi si chiama Tim) e Omnitel (oggi Vodafone).

Successivamente entrarono sul mercato anche altri operatori mobili quali Wind nel 1997, Tre Italia nel 2003 (poi unitasi a Wind) e per ultimo Iliad nel 2018. Nel 1998 la liberalizzazione del mercato telefonico investì anche la telefonia fissa e nel 1998 iniziò l’ingresso di gestori privati come ad esempio Infostrada (oggi Wind), Tiscali ed altri; i nuovi operatori iniziarono a gestire sia le linee voce che quelle dati. Nel 2007 si ebbe un ulteriore passo avanti verso una maggiore liberalizzazione del mercato della telefonia mobile con l’ingresso degli operatori virtuali MVNO, che sono operatori senza una propria rete di antenne che si appoggiano ad operatori classici come ad esempio Vodafone e Tim che invece hanno una propria infrastruttura. Fino ad arrivare ai nostri giorni con un mercato telefonico nazionale maturo dove competono vari attori nei settori voce, dati e mobile.

L’offerta sempre più ampia degli operatori telefonici

Una tappa importante dello sviluppo del settore della telefonia mobile si ebbe nel 2007 con l’entrata degli operatori MVNO come ad esempio Poste Mobile, Coop Voce, Kena Mobile, Very Mobile ecc. che con offerte senza fronzoli e low cost hanno catturato l’attenzione di un gran numero di utenti che li hanno scelti come propri operatori. Alcuni di questi nuovi soggetti – come ad esempio Poste Mobile o Coop Voce – beneficiano di migliaia di uffici postali – nel caso di Poste Mobile - o di negozi di alimentari Coop piccoli e grandi - nel caso di Coop Voce - i quali funzionano sia da cassa di risonanza pubblicitaria sia da veri e propri sportelli aperti al pubblico nella vendita di servizi di telefonia.

Nel 2018 in italia si ebbe un nuovo scossone del mercato telefonico con l’ingresso di un nuovo operatore - non virtuale ma classico - Iliad il quale ha lanciato e sta lanciando soluzioni a basso costo e molto competitive, inizialmente nel settore mobile ed in seguito anche del fisso e dei dati. Ai nostri giorni dato che il settore della telefonia italiano è diventato parecchio competitivo con l’introduzione di nuovi operatori, il costo delle tariffe si è abbassato notevolmente. Per fare fronte a questo andamento alcune compagnie hanno sviluppato nuove strategie di marketing offrendo servizi accessori al contratto telefonico che fidelizzano il cliente e rendono le offerte più appetibili. L’aumento della competizione si è fatto sentire sia nel mercato dei privati sia nel mercato business.

Chi vincerà la guerra “dei servizi”?

Gli operatori telefonici classici (Tim, Vodafone ecc.) a tuttoggi rimangono leader del mercato in termini di numero di abbonati inoltre si stanno attrezzando per fornire tariffe competitive e sopratutto servizi completi rispetto agli altri operatori. Per accaparrarsi nuovi clienti nell’ambito di una concorrenza crescente, molte compagnie telefoniche puntano sull’offerta di servizi dati performanti come l’introduzione del 5G nel mobile e proposte su fibra con velocità di navigazione sempre più alte nel settore dei dati. L’offerta di servizi accessori riguarda sopratutto il mercato business.

Per fare un esempio citiamo Vodafone e Tim le quali sull’onda della digitalizzazione che sta investendo le attività produttive offrono servizi evoluti a quelle imprese che non vogliono o non possono rivolgersi ad una agenzia web specializzata in siti internet e campagne di web marketing. Questi servizi danno alle aziende la possibilità di dotarsi di un sito internet completo e ottimizzato in chiave SEO, fino alla possibilità di crare una piattaforma ecommerce per vendere i propri prodotti online.

Altre offerte sono lo spazio web per creare in proprio un sito internet, oppure servizi di cloud computing dove far girare le più diverse applicazioni, anche la digitalizzazione dei documenti cartacei oppure il centralino telefonico virtuale fanno parte dell’offerta digitale. Queste proposte fanno parte di quelle che, almeno per adesso, gli operatori virtuali non sono in grado di offrire e danno la possibilità agli operatori classici di distinguersi dagli MVNO o da quelli low- cost. Alcuni esempi di offerte per la transizione digitale li troviamo nelle soluzioni di Vodafone o in quelle di TIM per la creazione di siti web, ecommerce, cloud etc.

Anche il mercato dei privati non rimane fuori dal marketing delle compagnie telefoniche le quali cercano nuovi modelli di offerta per accaparrarsi nuovi clienti, come ad esempio la possibilità di acquistare telefoni di ultima generazione a rate oppure di servizi di streaming televisivo compresi nel canone dell’abbonamento telefonico.