Scuole e risparmio energetico: obiettivi fermi al palo
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Il risparmio energetico è diventato un tema sempre più urgente e rilevante nella nostra società, e anche il settore scolastico deve fare la sua parte per contribuire alla salvaguardia dell'ambiente e alla riduzione dei consumi energetici. Tuttavia, nonostante gli sforzi e gli obiettivi prefissati, sembra che le scuole italiane non stiano ancora facendo abbastanza per raggiungere questi traguardi. Vediamo il vademecum del Governo sul risparmio energetico nelle scuole e le principali azioni che le istituzioni scolastiche dovrebbero adottare per ridurre i consumi energetici e diventare più sostenibili
Cosa dice il Governo
I cambiamenti climatici in atto richiedono uno sforzo da parte di tutti per cercare di tenere sotto chiave l'uso dell'energia. In questo senso, la Pubblica Amministrazione - in particolare la scuola - ha un ruolo chiave. Il tema del risparmio energetico nelle scuole, non è un caso, è molto dibattuto soprattutto nel corso dell'ultimo periodo.
Basti pensare che il 22 settembre 2022 con la nota n. 42251 il Ministero dell'Istruzione e del merito ha indicato una guida operativa per le scuole da seguire con attenzione, per cercare di ottenere risparmio energetico in classe e, in generale, nelle istituzioni scolastiche.
Questa guida è in linea con quanto già previsto dal Piano Nazionale del contenimento dei consumi del gas emesso dal MITE e dalle 10 regole per il risparmio energetico nella Pubblica Amministrazione diffuse dal Dipartimento per la Funzione Pubblica.
A che punto siamo con gli obiettivi di risparmio energetico nelle scuole?
In merito agli obiettivi di risparmio energetico nelle scuole, le realtà italiane sono molto lontane dal traguardo. Solo in poco più della metà di 40.000 edifici scolastici sono state messe in campo delle specifiche azioni in grado di ridurre i consumi energetici.
Ovvero, secondo un'indagine effettuata dal Censis alla fine del 2022:
• Almeno nel 21,9% dei casi l'informazione relativamente agli obiettivi di risparmio energetico non è ancora disponibile;
• Nel 21,6% dei casi dalle informazioni sono completamente assenti;
• Almeno nel 29,1% dei casi nelle scuole non è stato fatto alcun tipo di intervento nell'ottica del risparmio energetico.
L'indagine condotta, interrogando più di 1400 dirigenti scolastici, dimostra che anche gli interventi effettuati sono stati fatti solo su alcune porzioni di edifici. Poi, gli interventi più ricorrenti nelle scuole sono quelli a impronta statale o locale.
Parliamo della sostituzione degli infissi con altri più isolanti nel 39,6% dei casi oppure l'ottimizzazione dei sistemi nel 36% dei casi. A seguire vi è l'installazione di impianti fotovoltaici nel 25,4% dei casi, l'isolamento delle coperture nel 24,7% dei casi oppure la riduzione di dispersione degli impianti di riscaldamento nel 24% dei casi. Secondo però i presidi interrogati, almeno il 95%, negli istituti è necessario intervenire in maniera più strutturale per il risparmio energetico.
Quali sono le azioni da attuare per garantire il risparmio energetico nelle scuole
Per garantire il risparmio energetico nelle scuole secondo quanto previsto sia dal vademecum del MITE sul contenimento dei consumi di gas, che da quello del Dipartimento della Funzione Pubblica, per garantire il risparmio energetico nelle scuole, è necessario seguire delle specifiche azioni.
Tra queste vi sono:
• Rinnovo di apparecchiature di impianti nelle scuole italiane, partendo da cose semplici come l'utilizzo di lampadine a LED;
• Premiare i dipendenti che si impegnano per garantire il risparmio energetico nelle scuole seguendo un codice di comportamento ben preciso;
• Collaborare a una campagna di informazione e di comunicazione diretta all'uso razionale dell'energia;
• Formare i dirigenti sul i metodi per razionalizzare l'utilizzo dell'energia nelle scuole;
• Avviare una formazione diretta e una campagna di sensibilizzazione rivolta a tutto il personale delle scuole.
I documenti messi in campo dal Governo mirano a premiare le azioni virtuose, però, siamo ancora ben lontani dal raggiungimento degli obiettivi. Basti pensare - sempre secondo quanto emerso dal rapporto Censis - che le indicazioni messe in campo sono quelle praticamente a costo zero.
Ovvero, il 56,3% del personale delle scuole è stato incaricato di verificare lo spegnimento delle apparecchiature delle luci a fine giornata. Inoltre, nel 55,2% dei casi si è optato per la settimana corta. Insomma, c'è ancora molto da fare.