Come effettuare la Prima Attivazione Gas: Tempi e Costi
La prima attivazione di gas viene effettuata quando in un’abitazione è presente il contatore ma non è stato mai allacciato al gas. Si tratta di un’operazione diversa dalla prima attivazione della luce in quanto più lunga come tempistiche e leggermente più complessa. In questo articolo cercheremo di spiegare come muoversi per poterla effettuare in maniera semplice e quanto più rapidamente possibile.
Come richiedere la prima attivazione gas
Per poter procedere alla prima attivazione del gas è necessario che un contatore sia già presente nell’abitazione richiesta. Tenendo conto che queste operazioni sono solitamente effettuate da persone che hanno costruito un nuovo immobile è quindi bene procedere per gradi realizzando, per prima, l’operazione necessaria ad avere un contatore del gas tramite l’allaccio.
Per sapere come procedere con un allaccio gas ti consigliamo di leggere questo articolo.
Le normative circa la prima attivazione sono abbastanza stringenti. Con la delibera 40/2014/R/gas del 6 febbraio 2014, Arera ha stabilito dei necessari accertamenti per gli impianti a gas nuovi o già costruiti, istituendo disposizioni da seguire in modo abbastanza rigoroso (il testo integrale, con tutti gli allegati, è reperibile sul sito dell’Autorità a questo indirizzo web, da copiare e incollare nella barra del browser: https://www.arera.it/it/docs/14/040-14.htm).
Per procedere con la prima attivazione ci sono diversi passaggi. In primis verrà inviata la richiesta al fornitore prescelto, scegliendo tra un’offerta del mercato libero o del servizio di maggior tutela. A seguire bisognerà prendere contatto con il distributore locale (esempio Snam): ad esso verranno inviati gli allegati H ed I, necessari per svolgere i relativi accertamenti del caso. Se è tutto regolare si potrà procedere con l’attivazione.
Attivazione andata male?In caso negativo, invece, bisognerà ovviare presentando una nuova richiesta e regolarizzando la propria posizione secondo le disposizioni offerte dall’ente di riferimento.
Bisogna specificare che per poter procedere con la richiesta della prima attivazione gas è requisito indispensabile che il contatore del gas sia già installato nell’abitazione e che tutti i lavori all’impianto siano già stati realizzati con successo. La procedura potrà essere compiuta online, via posta, fax oppure recandosi personalmente in uno dei punti di assistenza del fornitore prescelto, tra i tanti disponibili su tutto il territorio italiano.
Per comodità e per dissipare i numerosi dubbi circa operazioni di questo genere ci si può anche rivolgere a servizi di consulenza gratuita online o telefonica, tra i molti ormai disponibili e di supporto.
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Documenti e dati necessari per attivare il gas
Quando si ha intenzione di effettuare la prima attivazione del gas nella propria abitazione è bene tenere con sé dati e documenti che vengono sempre richiesti. Alcune informazioni sono infatti indispensabili e non il fornirle rischia di compromettere il buon esito dell’operazione. Tenendo conto che ci si trova davanti a un’operazione ufficiale è, inoltre, obbligatorio fornire dei dati veritieri e aggiornati in modo da non rischiare sanzioni o problemi derivanti da dichiarazioni mendaci o incomplete.
In particolare il richiedente dovrà fornire i dati anagrafici personali, attestati da un documento in corso di validità e, nel caso richiesto, da una fotocopia in grado di comprovarne la veridicità. Saranno inoltre richiesti i dati di contatto del futuro cliente: è bene quindi annotarsi indirizzi e-mail o numeri di telefono tramite i quali si vorrà restare al corrente delle novità e con cui poter comunicare con il fornitore. In aggiunta servirà il codice PDR, un numero univoco composto da 14 cifre che identifica un utente (per conoscere di più su cosa è il PDR e dove poterlo trovare, puoi consultare questo articolo).
È altresì indispensabile dichiarare l’indirizzo nel quale andrà installata l’utenza: questo darà modo di effettuare i dovuti sopralluoghi e accertare la regolarità degli impianti. A supporto di tale dato potrebbero essere chieste ulteriori prove catastali legate al possesso dell’immobile. Andranno infatti specificati il tipo di unità immobiliare e altri dati quali foglio, particella e subalterno.
Potrebbe essere inoltre necessario redigere un documento che valga come dichiarazione sostitutiva di atto notorio. Questa serve per appurare la regolarità dell’immobile, un’operazione effettuata tramite un documento che confermi alcune circostanze, quali:
- Permesso o concessione in sanatoria;
- Permesso di costruzione o concessione edilizia;
- Denuncia di inizio attività (per costruzioni di uso diverso dall’abitativo);
- Attestato che dimostri che la costruzione sia eseguita prima del 30.01.1977;
- Altre autorizzazioni.
Nel caso in cui il richiedente non sia il proprietario dell’immobile bensì un usufruttuario o un locatario dovrà inoltre presentare la documentazione ufficiale che attesti, in modo certificato e legislativamente verificato, le modalità di utilizzo dell’abitazione di riferimento.
Nella documentazione sarà inoltre necessario allegare documenti da compilare e firmare a beneficio del distributore. Questi sono:
- Allegato H/40
- Allegato I/40
Ambedue fanno parte del blocco dell’allegato G/40 e servono a certificare la corretta esecuzione dell’impianto e l’effettiva richiesta di attivazione fornitura. Tali dichiarazioni di conformità vanno comunque conservate in caso di futuri controlli da parte del Comune o di alter autorità.
Prima attivazione gas: quali sono i costi?
Quando il cliente presenta la richiesta della prima attivazione gas riceve in cambio un preventivo obbligatorio di quelli che sono i costi che andranno sostenuti. Come ovvio che sia, tale preventivo può essere accettato o meno ma sarà un documento fondamentale per comprendere bene e quantificare le spese cui si sta andando incontro.
- Quanto costa la prima attivazione gas?
- 47 € per i costi di accertamento eseguiti da un tecnico mandato dal distributore locale;
- 60 € per impianti la cui potenza termica è tra 35 e 350 kW;
- 70 € per impianti con potenza superiore ai 350 kW.
Quanto tempo ci vuole per la prima attivazione gas?
Si tratta di un’operazione con tempi più lunghi rispetto alla prima attivazione luce, dati i numerosi accertamenti che vanno compiuti per garantire la sicurezza degli impianti. Il distributore deve inoltre verificare la correttezza delle informazioni fornite dal cliente pena il rigetto della pratica – con dovute motivazioni – e la necessità di doverla reiniziare da zero.
Quando verrà ricevuta tutta la modulistica, il distributore fisserà entro 10 giorni lavorativi dalla richiesta del fornitore un sopralluogo da parte di un tecnico specializzato. Questi effettuerà una prova per verificare l’affidabilità dell’impianto, testandone la potenza e verificando la funzionalità. A seguire, in caso di esito positivo, verrà attivata la fornitura in un lasso di tempo che non dovrà comunque superare i 12 giorni lavorativi, pena un indennizzo nei confronti del cliente di 35€.
Essendo tuttavia la prima attivazione del gas un’operazione con potenziali problematiche che potrebbero nascere in relazione alla sicurezza di impianti nuovi e di contatori da collaudare, si consiglia di muoversi con lauto anticipo per effettuarla con calma e correggere eventuali esiti negativi.