Come fare la prima attivazione luce: costi, tempistiche
Quando in un’abitazione è presente un contatore ma non è mai stato attivato è necessaria un’operazione logistica chiamata prima attivazione, tramite la quale potersi finalmente collegare alla rete di energia. Nel momento in cui l’azione ha il suo risvolto positivo si avrà l’inizio del rapporto tra cliente e fornitore, rendendo effettiva la fornitura.
Ma quali sono gli step che porteranno all’effettiva realizzazione della prima attivazione?
Come richiedere la prima attivazione del contatore
Occorre innanzitutto specificare la differenza tra prima attivazione e allaccio; la prima operazione, come detto, è quella da scegliere nel momento in cui un contatore è presente ma non è mai stato collegato alla luce o al gas. L’allaccio è invece l’azione da compiere quando il contatore non è presente nell’abitazione e ha, chiaramente, tempi leggermente più lunghi.
La prima attivazione viene realizzata sovente nei casi di un’abitazione recentemente costruita e nella quale, quindi, una volta installato il contatore questo va effettivamente collegato alla fornitura. La richiesta viene effettuata al fornitore che si sceglie (qui diamo sette dritte su come poter scegliere il miglior fornitore disponibile).
La liberalizzazione del mercato dà ampie possibilità di scelta tra offerte molto diverse tra loro oltre a garantire copertura quasi ovunque. In tal senso è utile poter selezionare i servizi aggiuntivi migliori o che si ritengono più adeguati alle proprie necessità. Nel momento in cui si procederà con la prima attivazione è quindi bene essere informati su quelle che sono le offerte disponibili e le possibilità sul mercato, in modo da compiere la scelta migliore per la propria abitazione.
In ultima istanza va aggiunta un’ulteriore differenza tra la prima attivazione e altre operazioni, quali per esempio:
Per realizzare la prima attivazione si può contattare il fornitore prescelto oppure affidarsi a servizi di consulenza gratuita telefonica e on-line, come quello presentato qui e che permette di districarsi al meglio tra le moltissime opportunità sul mercato. La maggior parte dei fornitori garantisce inoltre modalità simili oltre alla possibilità di recarsi sul posto presso i numerosi centri di energia presenti sul territorio italiano.
Di cosa ho bisogno per attivare la fornitura
Essendo un’operazione ufficiale, la prima attivazione richiede una determinata modulistica e dei dati di cui il richiedente dovrà obbligatoriamente disporre. È innanzitutto obbligatorio disporre di documenti di riconoscimento in corso d’opera e, quando richiesto, le eventuali fotocopie per accertare l’identità del richiedente.
La persona che presenta domanda deve essere l’intestataria del documento e, allo stesso tempo, il proprietario dell’abitazione o il locatario: in tal caso andrà presentato anche il contratto d’affitto con le prove della regolare registrazione catastale (discorso analogo per eventuali comodati d’uso o altre condizioni abitative). Per certificare la proprietà della residenza servirà invecela dichiarazione di possesso della stessa oltre alla dichiarazione sostitutiva di notorietà per garantire la regolarità edilizia dello stesso immobile.
Allo stesso modo occorrerà fornire dei dati necessari per la corretta riuscita della prima attivazione. Come già detto, tra questi è essenziale fornire le generalità anagrafiche del richiedente oltre l’indirizzo dell’utenza prescelta. Inoltre, andranno aggiunte altre documentazioni relative a:
Ulteriori documenti che potrebbero venire richiesti sono la dichiarazione di successione (in caso di eredità), la dichiarazione d’inizio attività o il permesso a costruire nel caso di un edificio totalmente nuovo. Si tratta tuttavia di modulistiche che vengono richieste solo in eventuali situazioni più particolari e che non sono, pertanto, sempre necessarie.
Quali sono i costi della prima attivazione?
Come per tutte le altre operazioni legate ai contratti di fornitura, anche la prima attivazione presenta costi variabili a seconda che si stia scegliendo il mercato libero o il servizio di maggior tutela.
Prima attivazione: tempistiche necessarie
Si tratta di un’operazione meno lunga rispetto all’allaccio ma che ha comunque i suoi tempi tecnici da rispettare. Una volta effettuata la richiesta il fornitore ha due giorni di tempo per presentarla, a sua volta, al distributore locale che dovrà provvedere all’attivazione nell’arco di 5 giorni lavorativi.
In totale l’operazione non supera mai i 7 giorni lavorativi anche grazie al progresso della tecnologia; se nel passato era necessario il passaggio dal domicilio da parte del tecnico adesso, grazie a dei comandi a distanza, si può effettuare il tutto già dalla centralina di controllo, accorciando i tempi e ottimizzando i risultati.
Un tecnico passerà dall’abitazione, infatti, solo nella fase preliminare dell’operazione: quando verrà presentata richiesta sarà necessario, come specificato, comunicare l’indirizzo dell’utenza. Una volta confermato il tutto sarà effettuato un sopralluogo per verificare che non vi siano intoppi e che si possa procedere spediti alla richiesta prima attivazione.
Tuttavia, per quanto la prima attivazione di energia elettrica sia un’operazione più rapida rispetto a quella del gas, è consigliabile agire in anticipo in modo da poter trovare rapide soluzioni in caso di problemi e per avere al più presto un contatore attivo nella propria abitazione.
- Come richiedere la prima attivazione del contatore
- Di cosa ho bisogno per attivare la fornitura
- Quali sono i costi della prima attivazione?
- Prima attivazione: tempistiche necessarie
- Voltura, che è l’operazione che permette di cambiare l’intestatario delle utenze in un’abitazione;
- Subentro, è l’azione necessaria per attivare delle utenze in un’abitazione in cui il contatore è presente ed è già stato attivato in passato.
- Codice POD, indispensabile per risalire al contatore (in questo articolo spieghiamo dove si trova il codice POD);
- Utilizzo prescelto dell’abitazione (va specificato se per la fornitura sarà necessario stipulare un contratto da residente, non residente, uso diverso abitativo, etc);
- Potenza impegnata: per una casa utilizzata da una famiglia media si utilizzano 3 kW ma la potenza è altresì diminuibile (come spiegato in questo articolo);
- Codice IBAN nel caso si richieda la domiciliazione bancaria delle utenze;
- Dati catastali dell’immobile (vengono richiesti dal fornitore e possono essere reperiti recandosi presso l’ufficio del catasto del municipio di riferimento).
- Costi mercato maggior tutela
- 26,13 € di oneri amministrativi;
- 23 € come contributo fisso;
- 16 € imposta di bollo;
- Cauzione o deposito di garanzia qualora richiesto.
- Costi mercato libero
- 26,13 € di contributo fisso più eventuali oneri di gestione legati al tipo di contratto offerto dal fornitore prescelto (solitamente variabili tra i 20 e i 60 €);
- 16 € imposta di bollo;
- Cauzione o deposito di garanzia qualora richiesto.